Cantiere Avezzano Villa Torlonia

CITTA DI AVEZZANO – SETTORE IV

Intervento di valorizzazione di Villa Torlonia e Parco Torlonia (Avezzano)

F.S.C. 2014-2020 - Masterplan Abruzzo - Cod. PSRA/57

(C.U.P.: J39J16000720001 - C.I.G.: 8886192D9B)

Cantiere Avezzano Villa Torlonia

Villa Torlonia e Parco Torlonia (Avezzano)


  • CITTÀ DI AVEZZANO - SETTORE IV
  • Importo dei Lavori: € 2.823.898,00
  • Anno di esecuzione: 2023/2024

Lavori

Con la Determinazione Dirigenziale del Settore IV - Servizio II - Edilizia Pubblica e Scolastica, n. 502 del 20/04/2017 è stata indetta la procedura aperta per l’affidamento dei servizi tecnici di Progettazione Definitiva ed Esecutiva e Direzione Lavori, Misura e Contabilità, per l’intervento di “Valorizzazione di Villa Torlonia e Parco Torlonia (Avezzano)”.

A seguito dell’espletamento di tutte le procedure relative alla gara suddetta, con Determinazione Dirigenziale del Settore IV - Servizio II - Edilizia Pubblica e Scolastica, n. 287 del 02/03/2018, esecutiva ai sensi di legge, sono stati definitivamente aggiudicati i servizi tecnici di cui sopra al Raggruppamento Temporaneo di Professionisti/Società: Promotec s.r.l. di Napoli - Arch. Franco Zaccaro di Napoli - +39Energy s.r.l. di Poggio Nusco (MN) - Arch. Elisabetta Gualtieri di Avezzano (AQ).

Gli interventi previsti nel presente progetto esecutivo relativi all’ex granaio piccolo sono finalizzati ad insediarvi l’Archivio di Stato.

A tal fine si prevede la ripartizione dell’invaso interno in diverse aree funzionali: ingresso, sala lettura ed uffici saranno localizzati un unico grande ambiente dove l’arredo ed i servizi fungeranno anche da elementi di partizione verticale interna; l’archiviazione dei documenti cartacei avverrà in un grande ambiente compartimentato all’interno di scaffalature ignifughe compattabili.

Gli uffici open space ospiteranno postazioni complete per tre dipendenti; la sala consultazione, invece, dotata di due lunghe tavolate, potrà ospitare un numero massimo di venti utenti e studiosi; i servizi igienici (un primo per donna, un secondo per uomo ed un terzo per gli utenti diversamente abili) avranno un antibagno in comune che fungerà da filtro con gli ambienti interni.

Sulla scorta di quanto risultato dai rilievi e dalle indagini svolte in situ e nel rispetto delle esigenze di conservazione dell’edificio, si prevedono per l’ex Granaio Piccolo gli interventi di consolidamento strutturale che si descrivono sinteticamente nel seguito, rimandandosi all’apposito elaborato “Relazione tecnica – Opere di consolidamento” per un esaustivo approfondimento degli stessi.

Rinforzo delle pareti di muratura esterne, al fine di aumentarne selettivamente la resistenza a trazione e la duttilità, con ciò limitando i pericoli di prematura crisi delle pareti fuori dal piano. Il rinforzo degli elementi in muratura portante determina una sorta di sistema “a telaio”. Si prevede la sua posa in opera su entrambe le facce di ciascun elemento e consiste nell’applicazione su ciascuno dei due paramenti di una rete alcalino resistente a maglia quadrata 66×66 mm. Sopra la rete si procede all’applicazione di intonaco premiscelato tradizionale di calce e pozzolana avente spessore pari a 3 cm, con rifinitura a frattazzo. Tale sistema resistente garantisce, soprattutto, un elevato incremento delle caratteristiche meccaniche della muratura.

Al fine di assicurare continuità all’esistente estremo superiore delle pareti esistenti di muratura portante, lungo le murature perimetrali è stato progettato un sistema di calastrelli, così da conferire un comportamento scatolare all’intera fabbrica muraria. L’ancoraggio dei calastrelli di acciaio alla muratura che essi inglobano è garantito da perfori verticali armati. Con tale sistema è stato possibile anche riprogettare gli appoggi delle capriate, ideando grazie a delle opportune scarpe metalliche un sistema di vincoli alternati tale da non generare auto-tensioni per deformazioni termiche.

Inserimento di nuove capriate lignee, compatibili con quelle esistenti, al fine di eliminare la vulnerabilità locale di alcune parti della costruzione e migliorare i collegamenti tra le membrature lignee. Oltre a tale intervento, alcune capriate sono state soggette a recupero e restauro in modo da conferire maggiore pregio all’intervento nel suo complesso e a instaurare un proficuo dialogo tra vecchio e nuovo.

Introduzione di una protezione passiva mediante strutture di controvento all’altezza del tavolato della copertura in modo da limitare gli spostamenti relativi e le disconnessioni o i possibili ribaltamenti delle capriate.

Intervento sulle capriate esistenti, tenendo conto del fatto che, oltre ai collegamenti, le parti vulnerabili sono costituite dagli appoggi soggetti a degrado per umidità (sono a diretto contatto con le murature), di conseguenza si può avere una riduzione della sezione resistente proprio in corrispondenza di un punto particolarmente sollecitato perché riceve la forza trasmessa dal puntone.

Tenendo conto di ciò, per il restauro si è progettata una soluzione mediante l’uso di tiranti in acciaio, la quale presenta interessanti vantaggi. Si tratta innanzitutto di elementi a sezione contenuta, visibili, distinguibili dal legno, di facile rimozione; inoltre sono strutture leggere, non invasive, che agiscono parallelamente alla struttura esistente, la quale conserva la propria funzione meccanica.

Essendo posizionati esternamente agli elementi in legno, inoltre, il loro impiego non determina danni materici né alterazioni dovute all’uso di prodotti chimici, essendo le giunzioni di tipo meccanico.

L’aggiunta di nuovi puntelli in grado di costituire un supporto intermedio ai puntoni di falda è stata integrata da cavi inox rigorosamente esterni alle capriate e semplicemente accostati a questa, in modo da trasferire buona parte dei carichi accidentali alla posizione più favorevole, ossia al colmo della capriata stessa.

I cavi, messi in trazione e regolabili mediante tenditori, restano a vista e sono facilmente removibili. Essi contribuiscono, inoltre, in prossimità del giunto a contatto con il cordolo di muratura armata, a legare tra loro la catena con il puntone, in prossimità del giunto a contatto con la trave di colmo, a collegare mutuamente i due puntoni con il monaco, impedendo scorrimenti relativi.

Intervento di consolidamento delle strutture intelaiate in conglomerato cementizio armato. Si è intervenuti su travi e pilastri con un sistema di calastrelli in acciaio da carpenteria metallica.

L’intervento mira soprattutto ad assicurare un notevole incremento di duttilità di sezione alle membrature, essenziale per migliorarne la capacità dissipativa sotto sisma.

L’intervento di “incamiciatura” con l’acciaio arriva inoltre fino in fondazione in modo da connettersi con gli esistenti plinti in cemento armato e garantire continuità nel trasferimento degli sforzi. Tale intervento, inoltre, si accompagna bene a quello relativo agli appoggi delle capriate: anche per le capriate che poggiano sulle travi in conglomerato cementizio armato diventano realizzabili, tramite saldatura, le scarpe di acciaio già descritte.

Il progetto degli interventi pertanto garantisce la conservazione dell’architettura in tutte le sue declinazioni, in particolare evitando l’interferenza con l’apparato decorativo basamentale.